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domenica 31 marzo 2013

RIPRENDIAMO ARTICOLO DA REDATTORESOCIALE SULLA NOSTRA CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE:


Educatori contro i tagli, in 200 senza stipendio da giugno a settembre


A Bologna parte la campagna degli operatori sociali che lavorano nella scuola: ''Abbiamo contratti da 12 mesi ma da giugno a settembre, con la chiusura delle aule, non siamo pagati e non abbiamo diritto alla disoccupazione"

BOLOGNA - Gli “educatori contro i tagli” di Bologna e provincia lanciano una mobilitazione per denunciare il non pagamento di molti operatori sociali durante l'estate. Colpa dei contratti che durano sì un anno intero, ma che non prevedono il pagamento delle ferie. A Bologna è successo la scorsa estate ai lavoratori che garantivano il sostegno scolastico agli alunni certificati. Trecento persone sono rimaste senza stipendio dall'inizio di giugno a metà settembre e non hanno potuto nemmeno ottenere l'indennità di disoccupazione. Ora la situazione potrebbe ripetersi, e un gruppo di educatori ha lanciato la campagna di mobilitazione "Quest'estate resteremo in mutande". Sotto lo slogan la foto di quattro uomini, in boxer e con le facce coperte dal simbolo di un panda arrabbiato. Un modo originale per lanciare una protesta. "I bisogni educativi e socio-sanitari si sciolgono con il caldo e l'educatore è di conseguenza inutile", si legge sul volantino di lancio dell'iniziativa. E ancora: "Contratti su 12 mesi ma lavoro su 9 mesi". Nelle prossime settimane il gruppo di educatori lancerà un incontro pubblico per informare la cittadinanza sul problema.

“Quest'anno le cose miglioreranno, ma non basta – spiega Fabio Perretta di Usb –. L'ultimo bando del Comune di Bologna ha assicurato continuità lavorativa anche in estate agli educatori già impiegati durante l'anno scolastico con i bambini con handicap. Ma si fa riferimento solo ai bambini da 6 agli 11 anni. Tra gli altri resteranno scoperti gli operatori che assicurano il pre e il post scuola”. Secondo la Fp-Cgil saranno complessivamente tra i 100 e i 200 i lavoratori che rimarranno senza stipendio tra giugno e settembre. “Tra questi - spiega Anna Maria Margutti della Fp-Cgil - ci sono anche persone che lavorano per delle polisportive vincitrici di appalti nel settore scolastico. Mesi fa abbiamo segnalato il problema all'Inps e attualmente sono in corso dei controlli”. La notizia è confermata da Usb e anche dal dirigente scolastico dell'istituto comprensivo 12 di Bologna. “Dal Comune tramite il quartiere ci è stato affidato un budget annuale di 37mila euro per i servizi di pre e post scuola, in tutto parliamo di sette lavoratori coinvolti – racconta Filomena Massaro - . Quando abbiamo messo a bando il servizio si è presentata solo la polisportiva Energym, adesso che ci sono i controlli la paura è che il prossimo bando andrà deserto, e i servizi di pre e post scuola non potranno più essere garantiti a nessuno”. Gli educatori che lavorano per Energym dichiarano di essere stati contrattualizzati come “educatori sportivi”, spiegano di non avere diritto alla retribuzione dei periodi di malattia e delle ferie, “ma ci chiedono comunque di consegnare i certificati di malattia se abbiamo problemi di salute”. Per il momento Energym rifiuta di rilasciare dichiarazioni in merito. “Che ci siano delle situazione irregolari o al limite dell'accettabile è sotto gli occhi di tutti, da tempo abbiamo una trattativa aperta col Comune di Bologna, chiediamo almeno il rispetto dei contratti nazionali, cosa che al momento non avviene – continua Margutti della Cgil –. Da parte nostra continueremo a denunciare situazione di irregolarità, come l'utilizzo di voucher o forme similari per pagare i lavoratori. Per quanto riguarda i servizi educativi a Casalecchio siamo riusciti a raggiungere un accordo complessivo, bisognerebbe riuscirci anche a Bologna, possibilmente entro il 2013. Si tratta solo di volontà politica”.

 

G. Stinco

 

 

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