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martedì 25 marzo 2014

RESOCONTO DI UNA STORIA CON LE GAMBE. 4° incontro Nazionale della Rete Operatori Sociali a Napoli.


Napoli è una città splendida.
La Rete Nazionale degli Operatori Sociali non poteva scegliere location migliore per il 4° incontro nazionale: i colori nei vicoli dei quartieri spagnoli, le pescherie, il caffè buono e le zeppole. E poi la gente. Gente ovunque nelle strade fino a tarda notte che parla, passeggia, fa musica. Ma il luogo è speciale sopratutto perchè è a sud. All’incontro c’erano anche rappresentanti degli assistenti all’igiene come  Giorgia dello slai cobas di Palermo e Gianmaria delegato USI di Roma che lavora in una cooperativa di tipo B.. Gianmaria spiega così l’assenza fino ad ora di realtà romane all’interno della Rete: “come in altri settori scontiamo un problema generale di poco interesse da parte dei nostri colleghi che ancora non capiscono la necessità di organizzarsi sui posti di lavoro se non su esigenze specifiche come i ritardi di pagamento. Inoltre oggi a Roma viviamo una situazione particolare;  le cooperative  hanno costituito il Roma Social Pride (romasocialpride.wordpress.com ). Sono le dirigenze che lo hanno voluto e lavorano quasi esclusivamente sui finanziamenti e su come devono avvenire i pagamenti che è sicuramtne una parte importante,  ma molti colleghi si mobilitano solo quando i dirigienti danno loro le indicazioni di muoversi e non riescono a organizzarsi sulla spinta dei loro bisogni”.
Napoli è anche la città in cui chi lavora nel sociale non prende uno stipendio che si dica tale da mesi, alcuni da un anno. Per vivere ci si arrangia. Un lavoretto da cameriere il fine settimana, stare in casa con i genitori perchè un appartamento è un lusso che non ti puoi permettere, vivere con la paura che ti prende quando a 30 anni non vedi nessuna prospettiva di miglioramento.
L’incontro del 15 marzo 2014 è servito anche a raccontare queste storie oltre a discutere sulle integrazioni alla piattaforma e rendersi conto che la precarietà è vissuta a nord come a sud. Ma la realtà napoletana doveva essere raccontata. “C’era la necessità di guardarci in faccia e ascoltare gli accenti!” ha detto GennySociale della Rete Operatori Sociali Napoli. Sulla stessa scia anche Valeria della Rete Op. Soc. Monza ” dopo le discussioni in rete era importante dialogare e integrare meglio le questioni. Serviva fare una sentesi perchè la situazione italiana è complessa” e aggiunge “Si pensi al fatto che ci sono delle leggi Nazionali come ad esempio la legge 328, che però non sono attuate perchè le Regioni si sono dotate di regolamenti regionali.” E di tutta la complessità italiana sicuramente Napoli ne è un chiaro esempio.
Sul blog della Rete (retenazionaleoperatorisociali.noblogs.org) si trova il contributo Napoletano, pubblicato settimane prima dell’incontro nazionale,  in cui emergono le critiche alla piattaforma. Sostanzialmente esse si riferiscono alla questione della richiesta di rifinanziamento del fondo nazionale alle politiche sociali, ritenuta dalla rete Napoletana preponderante rispetto alla questione della tutela dei lavoratori attraverso il rispetto del CCLN e delle regole legali e contrattuali. Altra riflessione viene richiesta circa la necessità di specificare meglio la diversità tra privatizzazioni e esternalizzazioni, questione che apre la riflessione sul sistema cooperativistico e su cosa significa oggi fare una battaglia affichè il welfare rimanga pubblico.
La revisione della Piattaforma Nazionale degli Operatori Sociali oltre a veder arricchite le parti di cui dicevamo sopra ospiterà un punto sul Reddito di Base e un approfondimento sui Liveas (Livelli essenziali di assistenza sociale).
Insomma  i diversi coordinamenti territoriali avranno da lavorare se vorranno essere pronti per la prima uscita comune a livello nazionale della Piattaforma fissata per il  1° Maggio.
E non ci sono dubbi che ci riusciranno. GennySociale sostiene infatti che anche se il coordinamento ” deve lavorare ancora su alcune questioni,  stiamo camminando su un percorso comune e abbiamo tutti quanti il desiderio che questa storia abbia gambe e non si esaurisca solo nelle vertenze locali ma che abbia un respiro nazionale. Dobbiamo fare in modo che attraverso modalità differenti si ponga in essere una riflessione sulle politiche sociali. La questione è politica e deve essere portata nei posti decisionali come a Roma dove vorremmo arrivare per consegnare la piattaforma al nuovo ministero alle politiche sociali”.
Ma di questo se ne parlerà più avanti, per ora aspettiamoci di vedere gli operatori del sociale nelle piazze d’Italia, il 1° maggio e non solo mentre sono già in ballottaggio Venezia e Genova per il 5° incontro Nazionale della Rete a giugno. Fervono anche i preparativi per due mega eventi per raccogliere fondi al fine di sostenere i lavoratori che andrebbero agli incontri ma non possono permetterselo.
All’incontro erano presenti:
Comitato Indignato o.s.s. Venezia, Educatoricontroitagli Bologna, Educatorisenzadiritti Monza, Operatori Sociali Milano, Operatori Sociali delegato Cub Torino, Collettivo Operatori Sociali Non Dormienti Torino, Salvailsociale Genova, Collettivo degli Operatori del Sociale  Napoli, Assistenti all’igiene delegati Slai Cobas Palermo, Comitato Art.38 Verbania, Lavoratori coop. tipo B delegato Usi Roma, Operatori Sociali Usb Firenze, Comitato art. 3 Napoli, Operatori sociali Napoli delegato Cgil,  Napoli Sociale Spa delegata Usb.
Per restare in contatto, partecipare e diffondere:
Blog: retenazionaleoperatorisociali.noblogs.org
FB: Rete Nazionale Operatori Sociali
Per ascoltare le interviste di questo articolo: https://soundcloud.com/radiokairos/podcast-signore-e-signori-2
Per ascoltare lo streaming dell’ incontro: http://www.inventati.org/radiodimassa/

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