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venerdì 16 settembre 2016

Comunicato: "Brutto inizio di anno scolastico per il Comune di Sasso Marconi."

"Brutto inizio di anno scolastico per il Comune di Sasso
Marconi."

Apprendiamo sconcertati che il Comune di Sasso Marconi ha proceduto a ridurre in modo cospicuo i fondi per le ore di sostegno educativo a favore di minori con disabilità. Il Comune ha tagliato circa il 25% delle ore educative stanziate lo scorso anno scolastico, con inevitabili ripercussioni negative sulla vita dei minori e delle loro famiglie. Questo significa concretizzare il rischio che alcuni minori rimangano sprovvisti dell’aiuto educativo che spetterebbe loro di diritto e in alcuni casi dell’affiancamento totale, necessario per affrontare il proprio percorso scolastico e di inclusione all'interno del gruppo classe. Non sono i minori e le famiglie che devono pagare il caro prezzo di scelte poco lungimiranti da parte del Comune e problemi di bilancio.
Altro dato allarmante da segnalare è che il suddetto Comune ha provveduto a tagliare ulteriormente ore educative dedicate alla prevenzione del disagio minorile sul territorio. Era notizia di luglio scorso la chiusura definitiva del servizio educativo pomeridiano di Piccolo Gruppo, strutturato ad hoc per sostenere famiglie del territorio e rivolto a minori frequentanti le scuole medie. Tale servizio, presente da diversi anni e già abbondantemente ridimensionato nel corso delle stagioni sia nelle giornate di apertura, sia per la copertura educativa, aveva permesso di creare un presidio di educatori ed educatrici professionali e una risposta concreta del Servizio Sociale a minori con fragilità scolastiche o con difficoltà relazionali.
Abbiamo recentemente appreso che anche il servizio di Educativa Territoriale, che funge da raccordo tra Scuola, Servizio Sociale e tutti gli enti che si occupano dei percorsi educativi dei minori sul territorio ha subìto un taglio di oltre il 37%, riducendo fortemente la possibilità di implementare azioni educative utili ai minori residenti sul territorio.
Sono inaccettabili tali tagli a quelle poche risorse educative che già esistono, senza preoccuparsi di trovare una soluzione alternativa, repentina ed efficace. Stiamo parlando di minori con disagio che andrebbero accompagnati con continuità, attenzione e premura da figure educative con lunga esperienza sul campo.
Noi Educatori Uniti Contro i tagli segnaliamo con forza la gravità di queste scelte e ci opponiamo alla logica poco lungimirante del taglio di Servizi alla Persona, soprattutto si tratta del percorso educativo dei minori più fragili.


PROPOSTE ATTIVE CONTRO LE NOTTI PASSIVE. GRAZIE (sulle dolorose vicende della collega di Busto Arsizio)

PROPOSTE ATTIVE CONTRO LE NOTTI PASSIVE. GRAZIE
(sulle dolorose vicende della collega di Busto Arsizio)
Siamo venuti a sapere solo ora del triste caso della collega molestata e seviziata da un gruppetto di minori in una comunità di Busto Arsizio nel marzo di quest’anno. L’educatrice infatti, esortata dai colleghi, ha sporto denuncia solo molti mesi dopo: troppa la paura di perdere il posto di lavoro, troppe le pressioni della cooperativa appaltatrice intimorita di non vedersi più assegnati minori a retta. Siamo tutti consapevoli che ogni mestiere comporta i suoi rischi e tra quelli del nostro c’è anche una nottata da incubo come questa. Non è questo il punto. La domanda che ci dobbiamo porre tutti, anche e soprattutto in considerazione del fatto che non stiamo parlando di un caso isolato, tutt’altro, è: si è fatto tutto il possibile per evitarlo quel rischio a livello organizzativo? Inoltre, esiste un’indennità economica per tale rischio? Ebbene, ora sappiamo la risposta. Scopriamo infatti che la collega, cui va tutta la nostra incondizionata e calorosa solidarietà, quella notte stava facendo un turno “passivo”, cioè non era retribuita normalmente (almeno normalmente, visto che altrove per infermieri e medici le notti prevedono indennizzi particolari), ma bensì con una cifra forfettaria di 8 euro! Tale fatto è indice di una situazione che è andata degenerandosi negli ultimi anni parallelamente ai tagli che hanno investito il sociale un po’ dappertutto nel nostro paese. Non si salva infatti nessuno: non la cooperativa, non le associazioni di categoria, ma neppure le committenze pubbliche che ben sanno in che condizioni operano gli educatori nei servizi esternalizzati alla cooperazione sociale, ma perseverano con la modalità delle gare al ribasso dove l’unico parametro di cui si tiene conto è quello economico. Lo diciamo ad alta voce ai parlamentari che hanno appena approvato una legge (la Iori-Binetti) che ha la pretesa, regolarizzandone i titoli d’accesso, di conferire nobiltà definitiva al nostro mestiere e che fingono di ignorare le condizioni in cui versa e di cui portano responsabilità non certo secondarie. Lo diciamo ai sindacati, soprattutto a quelli che hanno concesso che nel contratto collettivo nazionale dei lavoratori delle cooperative sociali porcate come la “notte passiva” potessero essere tranquillamente contemplate. Visto che siamo in definizione, si spera, del rinnovo, sarebbe già un bel segnale fare in modo che tale voce venga abolita per sempre. La solidarietà fatta di chiacchiere a vanvera ve la potete tenere.
Educatori Uniti Contro i Tagli